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Malon, Benoît.

Uomo politico francese. Operaio tintore, si orientò giovanissimo verso il socialismo, mettendosi presto in luce come esponente del movimento sindacale parigino e come giornalista. Eletto deputato all'Assemblea Nazionale nel 1871, aderì alla Comune. Dopo la sconfitta, riparò in Svizzera e a Ginevra fondò "La Révanche". Dalla Svizzera passò in Italia, stabilendosi a Milano e contribuendo a preparare il terreno per la costituzione di un partito socialista sotto la direzione di Andrea Costa. Espulso nel gennaio del 1876, ritornò in Svizzera ma la malferma salute della moglie lo indusse a ritornare sotto falso nome in Italia, a Palermo, da dove venne nuovamente espulso nel gennaio del 1877, sotto l'accusa di cospirare d'accordo con i principali internazionalisti italiani. Ritornato in Francia dopo l'amnistia del 1880, pubblicò in cinque volumi, tra il 1882 e il 1885, la sua monumentale Storia del socialismo. Inoltre collaborò con Guesde alla fondazione del Partito operaio francese e diede vita alla "Revue socialiste". Attorno a lui si raccolse il gruppo di intellettuali che più tardi presero il nome di socialisti indipendenti. Staccatosi dai guesdisti, fondò la Società per l'economia sociale che divenne un centro indipendente di studi socialisti. Dalla precedente posizione rivoluzionaria egli era passato, attraverso una fase semimarxista, a una posizione evoluzionistica. Definita "socialismo integrale", volendo sottolineare che il movimento verso il socialismo non comprendeva solo le forze economiche, ma l'intera società, includendo sia fattori etici e giuridici, che quelli economici. Assunse un atteggiamento di indipendenza dalle varie correnti socialiste e fece della "Revue socialiste" un'autorevole pubblicazione di studi teorici. Tra le altre sue opere: La questione sociale (1876); Storia critica dell'economia politica (1876); Il nuovo partito (2 voll. 1882-83); La morale sociale (1886); Il socialismo integrale (2 voll. 1890-91) (Prétieux, Loira 1841 - Asnières, Parigi 1893).